cambiare percezioneOgni volta che comunichiamo, stiamo esprimendo il nostro mondo. Ogni volta che cambiamo la percezione del nostro mondo, stiamo modificando la nostra esperienza di vita. Se siete curiosi, seguitemi in questa conversazione immaginaria, ma estremamente realistica!

“Da qualche mese, ogni volta che vado a lavorare non sto bene”

“Proprio ogni volta?”

“Beh… quasi!”

“Quindi ci sono delle occasioni in cui invece stai bene anche quando sei al lavoro?”

“Si…”

“Per esempio, quando ti accade di stare bene al lavoro?”

“Direi quando non sono alla mia scrivania”

“Quindi, c’è qualcosa nei pressi della tua scrivania che non ti fa stare bene?”

“In effetti sì… il mio nuovo collega”

“Da quanto tempo è arrivato il tuo nuovo collega?”

“Da qualche mese…”

“Quindi, da qualche mese non stai bene perché c’è il tuo nuovo collega, è corretto?”

“Sì”

” In che modo il tuo nuovo collega non ti fa stare bene?”

“Mi guarda sempre furtivamente per controllare quello che faccio”

“Come fai a dire che ti guarda furtivamente e che vuole controllare quello che fai?”

“È chiaro, tiene la testa incollata al computer, ma vedo che il suo sguardo ogni tanto si alza e arriva nella mia direzione…” 

“Come fai a dire che sta controllando quello che fai?”

“Beh… non vedo per quale altro motivo potrebbe guardarmi!”

“Hai provato a chiedergli il motivo?”

“… in effetti… No…”

Le conclusioni di questa storia ipotetica sono diverse: potrebbe essere che realmente il collega stia controllando la protagonista di questa storia, ma potrebbe anche essere che stia manifestando un interesse verso di lei, nel timido tentativo di creare una relazione. Oppure, semplicemente, il nuovo collega ha bisogno di distogliere lo sguardo dal computer per distenderlo, e il modo più comodo per farlo è alzare gli occhi di fronte a sé, dove, per puro caso, incrocia la protagonista della nostra storia! O ancora… si possono formulare molte altre ipotesi!

Capite come a volte ci mettiamo in testa storie assurde, che hanno ben poco a vedere con la realtà?!

Deipnotizzarci dai trip della mente è sempre un grandioso regalo che possiamo farci!

Esistono alcune domande semplicissime da porre alla persona con cui ci stiamo relazionando, per ampliare il suo modello del mondo. Sono domande che riprendono le affermazioni “ipnotiche” con cui la persona ha costruito la propria trappola cognitiva, come quelle esemplificate nella storia qui sopra. Senza allusioni, intrusioni o presupposizioni, queste domande aiutano la persona a uscire da convinzioni limitanti. Sono le domande suggerite nell’ambito della Programmazione Neurolinguistica dal “metamodello” elaborato sulla base delle conversazioni di Milton Erickson.

Riformulare le nostre percezioni significa automaticamente riformulare la nostra esperienza.

Se avete piacere di ricevere il mio aiuto per uscire dalle convinzioni che vi stanno appesantendo la vita, contattatemi senza impegno per raccontarmi in quale ambito della vostra vita desiderate apportare un cambiamento e per valutare se posso esservi di sostegno!