Cosa puoi fare se il tuo obiettivo ti sfugge

Se il tuo obiettivo ti sta sfuggendo, spesso significa che la vita ti sta suggerendo di guardare al suo vero valore e che probabilmente c’è un altro modo per raggiungerlo!
Qualche giorno fa ho avuto modo di aiutare una giovane avvocatessa a ristrutturare le sue forme pensiero per trovare maggior soddisfazione nelle sue giornate lavorative senza più farsi scappare gli obiettivi. 😉 Vuoi sapere che cosa è successo?

Dunque: poniamo che devi arrivare dal punto A al punto B e ti sei dat* un tempo.
Il tempo scade e tu non ci sei ancora arrivat*, perché ti sei dedicat* a gestire tutte le deviazioni di percorso che ti sono capitate nel frattempo.

Come ti senti? Ti suggerisco due risposte:

  1. frustrat* per non aver raggiunto per tempo il tuo goal;
  2. consapevole di essere avanzat* nel percorso di realizzazione.

Questa giovane avvocatessa mi ha riferito la totale mancanza di soddisfazione che la annichilisce nel suo lavoro: “Apro un progetto, constato che ci sono una serie di verifiche da fare, inizio le verifiche e mi rendo conto che ne richiedono di ulteriori, ma per farle mi servono altre informazioni; mi attivo per recuperarle, ma devo attendere tempi che non dipendono da me…”.

La sua routine assomiglia molto a questa giornata, che mi ha raccontato mentre una buona dose di disperazione si abbatteva sul suo volto e sul suo tono di voce.
Forse potresti pensare che tutti saremmo frustrat* in queste condizioni…
Io non sono d’accordo e adesso ti spiego perché.


Come è fatto un obiettivo?

Anche se una parte di me entrava in empatia con la demoralizzazione della giovane donna che mi stava parlando, il mio ruolo di facilitatrice mi imponeva di trovare insieme una soluzione. Così, carta e penna alla mano, le ho fatto il disegnino di un modello. 😉 Dai che forse riesco a riportartelo anche qui!!!

Questo è il percorso che immaginiamo quando ci poniamo un obiettivo:
A ———————> B

Questo è il percorso reale di realizzazione di un obiettivo:
A -__—-___/\/\/\_-_-_ B

Aspetta che te lo spiego, ché come rappresentazione non è venuta un granché 😅

La nostra mente immagina un percorso lineare, che ci porta dritti dritti dall’inizio alla fine. Parto e arrivo: semplice, no?!

La vita, invece, ci offre un percorso altalenante, pieno di curve, ostacoli da superare, varie ed eventuali. Ogni ostacolo è un’opportunità per recuperare una risorsa mancante: una volta può essere la pazienza, un’altra la lungimiranza, un’altra la determinazione, altre volte la comprensione, oppure l’umiltà… ciascuno di noi si troverà davanti la lezione che gli serve per evolvere.


Il vero obiettivo è quello evolutivo

Perché, in realtà, il nostro vero obiettivo non è quello che ci siamo dat*, ma quello evolutivo: siamo nel viaggio terrestre per imparare e tutto nella nostra vita è asservito a questa funzione suprema!

In questa visione spirituale dell’esistenza, ogni tappa della nostra vita è un avanzamento nella maturazione del nostro scopo. Spesso non sappiamo quale sia, ma, se ci facciamo caso, dopo aver superato ostacoli e prove una parte di noi si sente più ricca, più completa. Eccola lì la vera conquista!!!

Con l’avvocatessa non ho potuto arrivare tanto in profondità (sarebbe stato necessario un corso, non una facilitazione!), ma colgo l’occasione per farlo qui, con te, che puoi prenderti tutto il tempo che vuoi per approfondire…


Come sentirti soddisfatt* mentre realizzi i tuoi obiettivi

Tuttavia, mentre siamo impegnat* a conquistare, prova dopo prova, il nostro obiettivo superiore, possiamo trovare un altro modo più leggero, più efficace e funzionale, per gestire gli obiettivi più “mondani” che ci poniamo nella nostra vita.

E quindi, come possiamo uscire dal contrasto fra il percorso che la nostra mente immagina e quello che invece la vita ci propone?

La risposta è così semplice da sembrare banale, me lo ha confermato anche l’avvocatessa: basta cambiare forma pensiero!
Pensaci un attimo solo: se il percorso lineare che ci porta da A a B è una pura astrazione creata dalla nostra mente, ci sarà sufficiente modificarla per allinearla alla realtà!

Quindi, la prossima volta che ti poni un obiettivo, potresti immaginare un altro modello, che per esempio includa:

  • maggior tempo, in grado di contemplare anche le varie ed eventuali. In questo modo, non sarai più oppresso dalla visione di un orizzonte che si allontana a ogni passo che fai!
  • La suddivisione del percorso in più tappe intermedie; in Programmazione Neurolinguistica si dice che un elefante si mangia a piccoli morsi! Così facendo, la tua soddisfazione starà nel raggiungimento di ogni tappa. 😉
  • Last but not least, celebrare il raggiungimento delle tappe intermedie: celebrando, comunichiamo al nostro inconscio e all’intero universo che quello è il tipo di risultato che vogliamo ottenere! E poi alleggeriamo e rendiamo divertente anche il più noioso dei lavori!

Quante volte ci dimentichiamo che la nostra mente è il nostro servitore? Se ci alleniamo a utilizzarla (anziché lasciare che siano i nostri meccanismi inconsci a usarci!), potremo godere delle sue meravigliose funzionalità e trasformare realmente i problemi in opportunità!

Comunque, nonostante l’approssimazione del mio disegnino (che lascio alla tua immaginazione!), quando la giovane avvocatessa lo ha visto, le si sono illuminati gli occhi e le spalle si sono aperte fiduciose… A conferma dell’istantaneo cambiamento che il modello ha innescato nei suoi programmi inconsci, posso dirti che subito dopo, con PSYCH-K®, abbiamo verificato che la nuova forma mentis era stata inserita con successo! Ora gli obiettivi non le sarebbero più sfuggiti creandole insoddisfazione…

Quando è stata l’ultima volta che un obiettivo ti è sfuggito? Che cosa sarebbe accaduto se lo avessi rivisto con un’altra forma mentis? Se vuoi, raccontamelo con un commento e vedrò se posso esserti di aiuto nel ridefinirlo!


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