facilitazione maieuticaFacilitatore: quali sono le sue funzioni? Come lavora? In cosa consiste il suo compito?

La facilitazione è un percorso maieutico che stimola le naturali capacità di autoguarigione e allineamento fra tutti i livelli dell’essere.

Il termine “maieutica” fa riferimento all’arte della levatrice (dal greco maieutiké téchne), includendo, quindi, le modalità utili a “tirare fuori” dalla persona le sue proprie verità.

Il presupposto è che nel mondo non esista una Verità unica e condivisa, ma una verità per ciascun essere vivente, creata dalle esperienze che ha vissuto nel corso della sua esistenza.

Con questa consapevolezza, “inculcare” nelle vite delle altre persone le proprie verità diventa un atto non solo inutile, ma anche potenzialmente dannoso, perché va a ledere un sistema di credenze che ha un proprio equilibrio e una ragion d’essere, oltre che un percorso evolutivo da rispettare.

Intendiamoci: non sto affermando che nell’universo non esista una Verità suprema e oggettiva, ma semplicemente che come genere umano non siamo in grado di conoscerla attraverso la “dotazione” che ci è stata concessa, composta da un corpo, cinque sensi, un intelletto, le emozioni e, quando ci va bene, le intuizioni e i poteri “extrasensoriali”… 😉 Date queste premesse, non ci rimane che attenerci a ciò che la nostra dotazione di esseri umani ci consente di percepire, cercando di avvicinarci quanto più possibile alla Verità.

Questa riflessione deve però essere integrata con un’altra, altrettanto fondamentale. Nel mondo di oggi, molto più che in quello di un tempo, subiamo in maniera smisurata i condizionamenti culturali e le “impressioni” (un termine con cui Gurdjieff intendeva le influenze del mondo esterno su di noi) in cui siamo immersi. A volte – per non dire sempre, a un qualche livello – ne siamo letteralmente ipnotizzati.

Ad esempio: rispondere con un “No” a chi ci sta chiedendo qualcosa… generalmente pensiamo che sia meglio evitarlo, per timore del rifiuto o di emozioni affini! Ci siamo mai chiesti perché?! In fondo, ci sono così tanti modi per esprimere lo stesso concetto, per manifestare il nostro sentire: possiamo farlo arrabbiati oppure con apertura di cuore; infastiditi oppure ponendoci in un sentimento di accoglienza; scontrosi oppure con comprensione.

Questo è un esempio di un condizionamento che agisce a un livello difficilmente riconoscibile, ma estremamente vincolante dentro di noi, trasformandosi in una catena che ci blocca nei soliti comportamenti e, in definitiva, nella solita vita!

Quanto sarebbe bello, invece, riprendersi la libertà di esprimere apertamente il nostro no, concedendoci di poter vivere il nostro autentico sentimento? Una vera e propria boccata di ossigeno nella nostra vita!

Ecco il ruolo e il senso del facilitatore: aiutare le persone a respirare di nuovo, dentro di sé , dentro alle proprie esigenze, dentro ai propri desideri, infondendovi un alito di vita.

Ecco perché, quando una persona sta vivendo immersa in condizionamenti e legami che le impediscono di fluire dentro la sua propria verità, allora diventa utile per lei rivolgersi a chi le possa offrire aiuto, sostenendola in un percorso di riscoperta del proprio sentire autentico.

La maieutica, in definitiva, non è l’arte di insegnare ma l’arte di aiutare. Il facilitatore sostiene e incoraggia la persona nel “partorire la propria verità”, sgomberando il campo da incrostazioni e illuminandolo di nuova luce, affinché possa sentirsi in armonia nella propria esistenza.

Siete in una fase di cambiamento? Se vi va, prendiamo un caffè insieme e parliamone!