facilitatrice in tecniche energetiche“Facilitatrice per il riequilibrio energetico”: che cosa significa, in soldoni?! In questi giorni me lo hanno chiesto parecchie volte, giustamente, non essendo un termine di univoca interpretazione… così ne approfitto per chiarirlo qui!

Se mi definisco solo “facilitatrice”, c’è chi immagina una sorta di mediazione familiare, chi una coach e chi pensa a consulenze per agevolare i processi aziendali… Altri per fortuna si avvicinano di più al ruolo che ho scelto! “Facilitatrice” significa per me facilitare in maniera maieutica il processo evolutivo degli esseri umani che si avvicinano a me. Con “effetti piacevolmente sconvolgenti” nella vita di ogni giorno! Naturalmente, prima ancora che una professione, è una missione… come la mia intera vita testimonia!

Nel corso della mia esistenza, infatti, ho sempre visto e cercato l’integrazione fra gli aspetti spirituali e la dimensione pragmatica della vita. Siamo esseri di luce, divini, eterici… – possiamo definirci come vogliamo – ma sta di fatto che siamo anche incarnati. Quindi, con la materia dovremo pur averci qualcosa a che fare!

Ho imparato (e non smetterò mai di farlo!) a individuare le direttrici lungo le quali si muovono, verso la materia, il potere dell’intenzione e del pensiero (che erroneamente consideriamo astratto). Ho sviluppato una sufficiente sensibilità, quindi, rispetto a quei processi che generano gli eventi della vita: una relazione complicata, un sogno mai uscito dal cassetto e perfino un problema di salute o la mancanza di un lavoro… sono tutte espressioni della potenza generatrice del pensiero e delle nostre sovrastrutture sottili.

Secondo la tradizione gnostica, ciò che dobbiamo fare per “salvarci” (leggasi: elevarci) in questa vita è ristabilire, dalla precisa posizione in cui ci troviamo, la connessione con il piano divino e questo è un po’ il senso di tutto il mio lavoro.

Passare la vita con lo sguardo all’insù a cercare Dio, quindi?

Certo che no, perché, appunto, in quanto esseri incarnati abbiamo un compito nella dimensione terrena. Quindi azione, consapevolezza di chi siamo, cosa stiamo facendo qui, esattamente nel posto in cui siamo, con le persone che frequentiamo, e come lo facciamo; visione di dove vogliamo arrivare, ecc. sono risposte che dobbiamo cercare per dare un senso alla nostra permanenza terrena.

Felicità in terra

L’effetto che questo tipo di ricerca comporta è accorgersi che la felicità è già qui e che tutto quello che accade è perfetto per aiutarci in questa evoluzione, se questo è il nostro intento.
Ricercare nella direzione dell’evoluzione comporta anche accorgersi che ogni evento, seppur doloroso o traumatico, non è altro che una porta, un varco che ci consente di andare oltre e sollevare il velo di Maya.
Accorgerci della realtà così come è veramente, a livello pratico si traduce anche nella capacità di seguire la propria inclinazione, manifestando la propria natura spirituale.
Accade quindi che la materia, il nostro corpo, la nostra esistenza quotidiana si allineano. A questo punto, tutto quello che attiriamo e generiamo – in base alla legge di attrazione e agli altri principi che regolano questo universo – tutto quello che accade diventa più fluido, fonte di continua felicità, occasione per accordarci a quella trama sottile all’interno della quale siamo immersi e che lavora costantemente per il nostro bene più alto.