Hara è un concetto che appartiene alla cultura giapponese, ma che viene utilizzato anche in altri contesti per indicare il centro vitale dell’essere umano, punto di contatto fra la vita e la morte. Connettersi al nostro Hara significa centrarsi. In questo articolo potrai scoprire una semplicissima Meditazione dell’Hara secondo le indicazioni di Osho.
Abbiamo detto quanto la stagione invernale aiuti e stimoli a entrare in se stess*. D’inverno la natura si ritira per spogliarsi definitivamente della vecchia stagione e prepararsi a vestirsi di nuovi abiti, nuove forme e nuovi colori a primavera.
Entrare in noi stessi significa centrarci e ricongiungerci con il nostro nucleo energetico (hai già richiesto la Meditazione guidata per connetterti con la tua essenza?).
I giapponesi definiscono Hara il nostro centro energetico primario, quella zona posta tre, quattro dita sotto all’ombelico, da cui tutte le energie si irradiano nel nostro corpo e nel nostro essere.
“L’uomo che ha un centro”, ovvero l’Hara in Giappone
Nella cultura giapponese, Hara non è solo un punto di connessione con l’energia vitale, ma diventa anche un modo di essere, di esprimere la nostra essenza più profonda. Secondo altre scuole (per esempio la Quarta Via di Gurdjieff) questo stato dell’essere viene definito “stato di presenza”.
Prima di lasciarti alla meditazione dell’Hara di Osho, ti riporto un testo estratto dal libro di Karlfried G. Durckheim “Hara: il centro vitale dell’uomo secondo lo Zen”, che ci aiuta a comprendere proprio questo concetto. In giapponese esiste un’espressione (“Hara no aru hito”) che significa “l’uomo che possiede un centro” e l’autore la spiega così:
“Colui che manca di un centro perde facilmente l’equilibrio, mentre chi lo ha lo conserva sempre. In più, in lui vi è qualcosa di calmo e che tutto abbraccia. Ha come una “ampiezza umana”. L’espressione Hara no aru hito significa anche questo, significa un uomo che ha una grandezza d’animo, che è generoso e che ha ampie vedute. […] L’uomo che ha un centro giudica in modo sereno ed equilibrato, ha il senso di ciò che è importante e di ciò che non lo è. Lascia tranquillamente che la realtà gli si avvicini, nulla lo spaventa, nulla altera la sua calma prontezza ad intervenire in modo adeguato. Non si tratta di insensibilità, ma dell’effetto di una data costituzione interiore da lui realizzata, caratterizzata da una elasticità “in profondità” che gli permette di prendere posizione nel modo giusto di fronte ad ogni situazione, con naturalezza e con calma. […] In un dato frangente sa quel che deve fare, non lasciando che nulla lo sconvolga.”
La meditazione dell’Hara di Osho
Osho suggeriva di praticare la Meditazione dell’Hara alla sera prima di addormentarsi e poi al mattino appena svegli, per un tempo totale di circa dieci, quindici minuti
Sdraiati sul letto e metti entrambe le mani circa cinque centimetri al di sotto dell’ombelico e fai una leggera pressione.
Inizia a respirare, a respirare profondamente. Sentirai che il centro si muove su e giù con il respiro. Senti tutta le tua energia in quel punto come se ti stessi restringendo e restringendo e restringendo fino a che esisti lì come un centro piccolissimo d’energia superconcentrata.
Continua a farlo finché ti addormenti – ti aiuterà moltissimo. In questo modo rimarrai al centro per tutta la notte. L’inconscio continuerà a muoversi verso quel punto e a centrarsi lì. Così, senza che tu lo sappia, durante la notte entrerai in molti modi in contatto profondo con il centro.
La mattina dopo, appena senti che il sonno è scomparso, non aprire subito gli occhi. Metti di nuovo le mani su quel punto, fai un po’ di pressione, e inizia a respirare; senti di nuovo l’hara. Fallo per 10-15 minuti e poi puoi alzarti.
Fallo ogni sera e ogni mattina. In tre mesi comincerai a sentirti centrato.
(Osho)
Inoltre, Osho suggeriva:
[…] Quando non hai nulla da fare, siediti in silenzio ed entra dentro di te [nell’hara]. […] Diventare consapevoli di questo centro può essere un aiuto straordinario. Più a lungo resti in questo spazio e meglio è: si creerà una grande centratura della tua energia vitale.
Devi solo iniziare a osservarlo, e si metterà in funzione: sentirai che tutta la vita si muove intorno a questo centro.
È dall’hara che nasce la vita, ed è nell’hara che finisce.
Gli altri centri corporei sono distanti; l’hara è esattamente nel mezzo – cioè nel punto in cui siamo radicati ed equilibrati.
Quando si diventa consapevoli dell’hara, iniziano ad accadere molte cose. Ad esempio, penserai di meno, perché l’energia invece di andare nella testa, andrà nell’hara.
Più ti concentri sull’hara, e più sentirai che dentro di te nasce la disciplina, una disciplina che sorge naturalmente, senza essere forzata.
Più sei consapevole dell’hara e meno paura avrai della vita e della morte, perché quello è il centro della vita e della morte.
Quando entri in sintonia con il centro dell’hara, vivi coraggiosamente. Nasce il coraggio: meno pensieri, più silenzio, meno momenti incontrollati, disciplina naturale, coraggio e solidità.
(Osho)
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