Il mondo attuale è estremamente dinamico: c’è chi dice che stiamo involvendo come specie umana, se non addirittura estinguendoci; e chi nota invece i segnali di un’evoluzione, che forse riguarda poche nicchie, ma è ben presente. Io, manco a dirlo, rientro in quest’ultima categoria di persone, pur consapevole delle evidenze contrarie.
Un esempio di evoluzione della consapevolezza è la recente manifestazione Parole O_Stili (Trieste, 18-19 febbraio), che ha visto decine di relatori scelti fra esperti in comunicazione, influencer della rete, politici. Nomi famosi, come Enrico Mentana e la presidente della Camera Laura Boldrini. Tematiche attualissime, dall’odio che prende voce nella rete all’irresponsabilità delle bufale. Per arrivare a una consapevolezza: c’è bisogno di creare una cultura della rete nella rete.
Agendo sulle nuove generazioni, ma responsabilizzando gli adulti. Perché tutte le fasce di età hanno ruoli fondamentali.
Il segnale di cambiamento è eccezionale: la rete non può più essere considerata solo uno strumento, ma un vero e proprio luogo con cause e conseguenze nel mondo reale.
Parole O_Stili, insomma, si configura come un contenitore culturale inserito nello stesso movimento energetico in cui nasce il laboratorio Facebook Consapevole! E vista la portata dell’evento (duemila persone presenti, quattromila condivisioni on line del Manifesto della Comunicazione non ostile) non posso che sentirmi lusingata di aver creato, insieme a Lucia Merico, un luogo virtuale pionieristico in cui poter sperimentare, con ardimento e fiducia, le potenzialità di Facebook! Lo ammetto e “gongolo” senza falsi pudori 😉
Rispetto alla manifestazione triestina, l’obiettivo di Facebook Consapevole è focalizzato sull’utilizzo dello strumento per la propria evoluzione personale: non si propone tanto di creare cultura (che è una diretta conseguenza), quanto di far emergere in ciascun partecipante la responsabilità e la consapevolezza del proprio potere creativo. Oltre ogni aspettativa mia e di Lucia, le partecipanti alla prima edizione hanno sperimentato, e continuano ogni giorno a viverlo sulla propria pelle, che:
- creare frasi e parole è creare la propria realtà
- scegliere quali contenuti condividere significa scegliere a cosa dare attenzione nella propria vita reale
- capire chi si è prima di navigare in Facebook sostiene la propria identità
- chiedersi “Qual è lo scopo?” con cui stiamo pubblicando crea la differenza fra azione finalizzata e azione che si perde nel vuoto o addirittura è dannosa
- ciò che trovo navigando in Facebook, compresi i commenti ai miei post, è uno specchio di ciò che sono in quel momento
Mi sono soffermata sul Manifesto della comunicazione non ostile (firmatelo!), e trovo moltissimi punti in comune, a partire dalla filosofia di fondo, che, come ha sottolineato anche Enrico Mentana durante la due giorni, prende le mosse dalla consapevolezza che “virtuale è reale”. Lo riporto qui sotto per praticità di lettura:
1. Virtuale è reale
Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
2. Si è ciò che si comunica
Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
3. Le parole danno forma al pensiero
Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
4. Prima di parlare bisogna ascoltare
Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
5. Le parole sono un ponte
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
6. Le parole hanno conseguenze
So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
7. Condividere è una responsabilità
Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare
Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
9. Gli insulti non sono argomenti
Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
10. Anche il silenzio comunica
Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
Ora la palla passa a voi, se avete piacere di arricchire questo confronto: in che modo vivete la comunicazione on line, e in particolare in Facebook?
Molto felice anche io di aver partecipato a Facebook Consapevole e di sostenere da sempre questo approccio perché è ora di rendersi conto che nella rete si vivono relazioni reali. Grazie Roberta!
Grazie per i tuoi sempre preziosi contributi Barbara!