pulire fuori pulire dentroDa un paio di giorni il mio corpo ha scelto di chiedermi un po’ di tregua, visto che da qualche tempo lo tenevo sotto pressione… Una buona dose di raffreddore, qualche linea di febbre e tanta voglia di riposare senza pensare ad impegno alcuno! Come mai allora ieri ho ripulito casa? Posso spiegarlo solo in termini di “pulizie consapevoli”!

Sabato ho trascorso il pomeriggio nel caldo del letto, fra un pisolo, una lettura e qualche post per seguire e sostenere l’affiatato gruppo di “Facebook consapevole”. Poi, all’improvviso, verso sera mi sono alzata, improrogabilmente portata a sistemare quegli angoli di casa che rimangono sempre indietro nel corso delle faccende domestiche! Partendo dalla postazione pc (fili aggrovigliati, prese di corrente impolverate e “ciabatte” da scambiare e riordinare), passando per la polvere sugli scaffali e arrivando al bagno, un impulso a pulire si è impossessato di me. Ritmi blandi. Tempi e modi rispettosi del mio stato di salute. Pacchetti di fazzoletti a portata di naso. Un paio d’ore dedicate alle “pulizie” che sono diventate immediatamente consapevoli. Consapevoli di cosa?

Innanzitutto partiamo dal presupposto che, alla luce della Medicina Tradizionale Cinese, il mio raffreddore rappresentava la fase di guarigione da un precedente conflitto risolto.

Ogni volta che risolvi un problema, devi poi dedicare un po’ di tempo a ripulire gli “scarti di lavorazione”, come un falegname che, dopo aver finito di intagliare la sua opera, raccolga i trucioli e la segatura caduti a terra.

L’esigenza di pulire intorno a me rifletteva la necessità di pulizia interiore, dai rimasugli che quel conflitto risolto aveva lasciato e dai residui che il mio corpo stava producendo. Lavorare “fuori” produceva istantaneamente effetti “dentro” di me: nel mio petto si allargava un senso di benessere e nella mia testa, costipata dal raffreddore, si faceva sentire una sensazione di leggerezza che prima non avevo.

“Pulizie consapevoli” significa cogliere l’occasione di portare alla luce del sole ciò che inevitabilmente accade mentre facciamo pulizia intorno a noi: grazie alla sua multidimensionalità, il nostro sistema psico-fisico percepisce il significato apparentemente solo simbolico di una pulizia esteriore e la traduce in pulizia interiore. Banalmente, togliere la polvere da un oggetto della nostra libreria equivale a rimuovere i residui superflui da qualche ricordo, da qualche intuizione o da qualche percezione che si annida in noi.

Pulire consapevolmente è un’attività che si può estendere al nostro:

  • passato (i ricordi)
  • presente (lo stato attuale a livello fisico, emotivo, mentale e spirituale)
  • futuro (progetti e aspettative)

Accade a livello inconscio, ma nel momento in cui illuminiamo questo processo con la luce della consapevolezza, ne potenziamo gli effetti. L’attenzione è sempre creatrice di situazioni e proiettarla sull’attività a cui ci stiamo dedicando ne amplifica la portata, raffinandone le conseguenze.

Pulizie consapevoli, dunque: qual è la vostra esperienza con le pulizie? Se vi va, lasciatela scritta commentando questo post!

PS: libro consigliato: Marie Kondo, “Il magico potere del riordino”.
Evento consigliato: PULIZIE CONSAPEVOLI (incontro del laboratorio CONSAPEVOLvere)

Perché pulire fuori è pulire dentro di noi?

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4 pensieri su “Perché pulire fuori è pulire dentro di noi?

  • 6 Febbraio 2017 alle 15:08
    Permalink

    Ciao Roberta,
    ho trovato molto interessante il tuo messaggio per le pulizie consapevoli. Ho letto il libro di Marie Kondo e lo consiglio a tutti. Molto utile. Dopo aver letto il libro io molte volte mi ritrovo a riordinare cassetti, armadi e gettare molte cose inutili o che mi ricordano il passato.

    Patrizia

    Rispondi
  • 30 Gennaio 2017 alle 08:27
    Permalink

    Ciao, davvero interessante questo tuo scritto.
    Che ne pensi dell’abitudine a casa mia, (nonostante ci siano angoli… in attesa di riordino) di lasciare tutte le scarpe vicino all’ingresso e addurittura chiedere ai nostri ospiti di fare lo stesso?

    Rispondi
    • 30 Gennaio 2017 alle 13:25
      Permalink

      Grazie Daniela!
      Non sono un’esperta di Feng Shui o discipline collegate al riordino. Porto solo la mia esperienza in termini di percezioni di energie sottili. In questi termini posso dirti che mi piace l’idea di lasciare le scarpe vicino alla porta di entrata e uscita, come a depositare lì energie esterne, soprattutto se non gradite o non ancora conosciute! Funziona sia in termini di pulizia interna che esterna! 😉

      Rispondi

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