Social network evoluzione o involuzioneUn recente studio dimostra che gli utenti tipo dei social network selezionano le notizie che confermano il proprio modo di vedere il mondo.
Ma siamo sicuri che questa sia una novità, e non invece una costante dell’essere umano in generale?!

Lo studio internazionale sugli utenti di Facebook

Lo studio a cui faccio riferimento è stato pubblicato i primi di marzo sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) e ha visto anche la partecipazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Un team internazionale di ricercatori a guida italiana ha messo sotto le lente il “consumo” di notizie in lingua inglese da parte di 376 milioni di utenti Facebook, dal 2010 al 2015, su 920 pagine Facebook di quotidiani e agenzie stampa. Con risultati che sono sovrapponibili al pubblico italiano.

Riportando sulla “Tribuna di Treviso” le conclusioni dello studio, il giornalista Nicola Brillo le ha sintetizzate così:

Viviamo sempre più all’interno di una “bolla”, cerchiamo informazioni che più aggradano alla nostra narrazione, ignorando ogni informazione “antagonista”. Benvenuti nel mondo delle news al tempo dei social media.”

Mi trovo d’accordo: il “meccanismo del pregiudizio di conferma” è dilagante! Scrive ancora Brillo:

“Gli utenti di Facebook si muovono in una “cassa di risonanza” (in termine tecnico echo-chambers) dove le informazioni che essi trovano sono sempre più in sintonia con i loro stessi pregiudizi.”

Pregiudizi o storie personali?

Leggendo queste considerazioni, però, la prima osservazione che affiora alla mia mente è rapida e chiara: pregiudizi, preconcetti, esperienze pregresse non sono da sempre il background emotivo e culturale che spinge ciascuno di noi a muoversi nella propria vita seguendo orientamenti precisi?

Senza addentrarci nei meandri inesplorati dell’inconscio, sappiamo che le nostre scelte razionali seguono schemi ben definiti.
Ai tempi dei quotidiani su carta, per esempio, non era normale acquistare il proprio quotidiano preferito?! Magari, qualcuno andava al bar o ascoltava la radio per una rassegna stampa più ampia. Ma, diciamocela tutta, l’informazione – soprattutto quella italiana – soffre di una restrizione alle fonti che è soffocante. In questo senso l’avvento dell’era delle comunicazioni realmente di massa (internet) rappresenta un’enorme opportunità: rifornirsi di notizie da un numero potenzialmente illimitato di emittenti.
Alla fine, però, come evidenzia lo studio, ciascuno si approvvigiona alle fonti che ritiene più allineate al proprio sentire o pensare.

Mi chiedo allora: nelle abitudini di chi si “informa” è veramente cambiato qualcosa rispetto a un tempo?!
Estendendo il discorso al modo di esistere dell’essere umano: la selezione delle fonti (nel senso più lato del termine) non è invece la necessaria modalità per sopravvivere nella selva di stimoli e creare una nicchia in cui accomodarsi?

Le sollecitazioni sensoriali e intellettive a cui siamo sottoposti in ogni istante della nostra vita sono milioni e non potremmo processarle tutte! Infatti, siamo strutturati per selezionarle secondo i filtri biologici, individuali e sociali che ci accompagnano nella nostra esistenza.

Per dirla in una frase: è normale privilegiare gli stimoli che appartengono al nostro modo di percepire la realtà!


La vera crescita

A questo punto, la domanda nasce spontanea: sto sostenendo chi rimane comodo comodo nella propria nicchia fatta delle solite informazioni e dei soliti stimoli?
Certo che no! Voglio solo affermare che la vera crescita non avviene attingendo a fonti esterne, bensì osservando che cosa si muove dentro di noi, rispetto a cui gli stimoli esterni fungono da mera sollecitazione per l’acquisizione di nuovi punti di vista. Altrimenti ci stiamo semplicemente informando, che è tutt’altra cosa rispetto alla crescita!
Conoscerete anche voi, immagino, intellettuali forbiti, compiti e gentiluomini che però, ad esempio, non sono maturi a livello emotivo o spirituale.

La vera crescita porta con sé lo sviluppo di tutti i livelli dell’essere. Ne deriva che solo una persona allenata a scegliere può evolvere, selezionando le proprie fonti e decidendo come muoversi nella vita!

Dal mio punto di vista – e non solo fortunatamente! – l’unica soluzione per evolversi è allenarsi alla consapevolezza.


La domanda essenziale

Il focus, dunque, non va posto sull’utilizzo di internet e dei social media, che di fatto hanno rimodellato il nostro modo di usufruire l’informazione e costruire le nostre opinioni.
Il focus va posto su una reale consapevolezza nella creazione della propria bolla, ponendosi la domanda fondamentale che sollecita la conquista di nuovi orizzonti:

chi scegliamo di essere nella nostra vita?

Solo da una risposta corretta può derivare una “bolla” funzionale alla nostra evoluzione.

Le “bolle” sono sempre esistite: da quando nasciamo assorbiamo ciò che i nostri genitori ci trasmettono, salvo le ribellioni adolescenziali che ci consentono di intraprendere una via personalizzata nella vita. Crescendo, sono le persone e le situazioni che frequentiamo a determinare le nostre “bolle” individuali. Le letture, i programmi televisivi, il lavoro…

E’ impossibile non vivere in una bolla! La sfida, quindi, è scegliere quale bolla costruirsi e ampliarla ogni giorno un po’ di più! Così da estendere il raggio di potenzialità che attraiamo nella nostra vita, illuminandolo con il nostro potere personale.


Social network sì, o social network no?

La discriminante nell’utilizzo di uno strumento sta sempre in chi lo utilizza e nelle modalità che adotta. I social netowrk in sé sono strumenti meravigliosi. L’utilizzo dipende dalle bolle in cui ciascuno di noi vive.
Per questo utilizzare consapevolmente i social è sempre più importante: considerando la visibilità che offrono, la loro portata supera la nostra capacità di concepirla.

Imprevedibili dunque sono le conseguenze di ciò che facciamo sui social e fondamentali le scelte che compiamo. Che si tratti di pubblicare un post o di mettere il nostro like a una pagina o a un commento, ogni nostra azione comporta precise conseguenze sia sul mondo intorno a noi, sia sul nostro modo di percepirci. Il fatto che le conseguenze delle nostre azioni sui social non ci siano subito chiare ed evidenti, non significa che siano assenti, tutt’altro!

Il nostro potere personale si manifesta, accrescendosi o corrompendosi, anche attraverso le azioni sui social. Ma qui entriamo nel territorio di Facebook Consapevole, e per approfondirlo vi rimando ai numerosi post che ne parlano, o, meglio, alla prossima edizione del Laboratorio!

[Potete registrarvi qui alla presentazione gratuita di martedì 21 marzo]

La grande scoperta del gruppo di pioniere che hanno accettato la sfida di “Facebook Consapevole” sta proprio nella capacità di modellare e trasformare la propria realtà a partire da un social media (e non stiamo parlando di realtà virtuale!). Invertendo dunque ciò che lo studio Pnas ha evidenziato come una bolla restrittiva e penalizzante, i social media rappresentano una reale opportunità di miglioramento delle nostre condizioni di vita. A una condizione imprescindibile: che l’utilizzo sia consapevole!!!

Social network: evoluzione o involuzione per l’essere umano?

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