
Certe volte succede di riconoscersi come esseri infiniti, che non hanno limiti di spazio né di tempo: è lo stato di non mente. Accade durante la meditazione o con i viaggi astrali. Accade nella contemplazione della natura o nei momenti di intima quiete. Oggi ti racconto un’esperienza molto profonda che ho vissuto qualche notte fa, auspicando che possa stimolare anche a te a cercare nelle tua immensità…
Mi sono riconosciuta come essenza
E’ stata una notte più intensa del solito.
Un’esperienza completamente fuori dal tempo e dallo spazio.
Ero Io, ma non io. Ero quell’essere che, prima di incarnarsi in una vita e in una storia, è. E basta.
Non avevo nome, né luogo, non avevo assunto alcuna manifestazione materica. Mi percepivo come entità priva di connotazioni fisiche e psicologiche, ma sapevo di essere Io.
Immersa in una sorta di buio luminoso che non saprei definire altrimenti, mi sono accorta che una parte di me si stava chiedendo: “Ok, sei qui, ma c’era un “prima” e in quel “prima” eri in qualche luogo terrestre indossando una qualche forma fisica. Dov’eri dunque?”.
Poi devo aver scandagliato diverse città che ho frequentato di più in questa vita – ricordo che c’era anche Venezia – forzando infine, in qualche modo e per qualche inconscia connessione, l’arrivo a Treviso, e più precisamente nella frazione in cui abito ora. Sono entrata in contatto con la casa in cui vivo e sono scesa nel mio studio.
“Ah, ecco – mi sono detta – eri qui. E chi eri?” ho ripreso a chiedermi, osservando che – sì – ero tornata in un luogo terrestre, ma – no – non avevo ancora indossato una forma psico-fisica. La presenza del corpo caldo del mio compagno sdraiato accanto mi ha aiutata a rientrare nel mio, ma ho voluto indugiare ancora un po’ in quello stato di non mente, prima di sprofondare di nuovo nel mio ego e nelle mie storie.
Infatti, mi sono ricordata di quanto avevo letto quasi vent’anni fa nel magnifico “Ma che bleep ne sappiamo veramente” e ho capito che il mio stato di coscienza era tornato vigile proprio in un momento in cui i miei circuiti neuronali erano ancora sciolti, liberi di navigare nei mondi e nei livelli di esistenza. Solo al risveglio si ricompongono nella solita vecchia forma pensiero che siamo. Non era ancora mattino, ma mi ero svegliata durante il sonno, mantenendomi vigile in quello stato espanso oltre i miei limiti psico-fisici.
Così, consapevole di essere proprio dentro a quella condizione, ho deciso di fare un esperimento e di provare a identificarmi con un’idea diversa di me, sostituendo alcune convinzioni che mi ero ricordata di avere, con altre che avrei voluto avere.
L’esperimento non è riuscito, perché si è attivata una sorta di barriera che mi ha impedito di proseguire. Sarà che la convinzione che volevo scardinare da me era troppo radicata, e non è così, con uno schiocco di dita che si fanno certe cose… 😉 Sarà che la coscienza ordinaria stava riprendendo potere… Poco importa: ciò che avevo toccato così intensamente era uno stato fuori dall’ordinario. In due parole, uno stato di “non mente”.
Succede, a volte, di contattarlo nelle meditazioni e – guarda caso – proprio quel pomeriggio avevo condotto una Meditazione Attiva di Osho qui a Treviso, durante la quale un partecipante aveva vissuto uno stato di espansione oltre i limiti consueti di corpo e mente. Un’esperienza bellissima per lui… che in qualche modo deve aver raggiunto anche me, in un momento diverso, completamente dedicato a me, senza la responsabilità di seguire un gruppo.
Lo stato di non mente nella meditazione
L’obiettivo primario della meditazione è contattare il nostro essere autentico, la nostra essenza profonda, quella parte che non ha identificazioni spazio-temporali, ma è eterna e infinita. Questo incontro può avvenire in molti modi, talvolta durante la meditazione stessa, altre volte nelle onde della quotidianità, e oggi ho voluto raccontarti una modalità completamente inaspettata che mi ha piacevolmente sorpresa…
Allenandoti alla meditazione, puoi creare occasioni e contesti per liberarti dalle pastoie dell’ego e della mente e aprirti al tuo essere divino.
Adesso che ti ho raccontato quest’esperienza, forse ti sarà venuto in mente qualche momento simile che anche tu hai vissuto, superando i confini del tuo corpo ed entrando nella tua pura essenza…
Ti sei mai percepit* oltre i tuoi limiti spazio temporali, riconoscendoti come essere e non solo come essere umano?
Se ti va, raccontacelo commentando qui sotto, sarà affascinante leggerti!
PS: se sei un* di quelli a cui meditare non piace, allora vieni a scoprire le Meditazioni Attive di Osho! Sono state create da un immenso maestro indiano nel secolo scorso proprio pensando a come avvicinare l’uomo occidentale alla meditazione, mettendo da parte la sua mente frenetica! E’ per questo che sono adatte a chiunque abbia anche soltanto il desiderio di meditare!
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